APPUNTI SU TESI TROVATA ONLINE

“Tutte le mille relazioni che si riflettono da persona a persona, momentanee o
durevoli, coscienti o inconsce, superficiali o ricche di effetti ci legano in modo
indissolubile. In ogni attimo questi fili vengono filati, vengono lasciati cadere, ripresi
di nuovo, sostituiti da altri, intessuti con altri. Qui risiedono le azioni reciproche, tra
gli atomi della società, che sorreggono tutta la tenacia ed elasticità, tutta la varietà e
unitarietà di questa vita così chiara e così enigmatica della società”
(Georg Simmel)

I processi di transnazionalizzazione sociale ed economica hanno reso l’identità del
cittadino del nuovo millennio sempre più fluida e predisposta ad adattarsi al contesto di
riferimento;

Se le migrazioni dovute alla delocalizzazione del lavoro e all’apertura della società
globale hanno allontanato milioni di persone dai propri luoghi natii, è anche vero che
nella società digitale i tradizionali parametri spaziale e temporali stanno via via
perdendo di senso. Spazio e tempo sono sempre meno categorie oggettive, determinate
a priori e immutabili: simultaneità, sincronia, atemporalità, sono oggi i nuovi paradigmi
del tempo,

Il proverbiale battito
d’ali dell’effetto farfalla oggi non impiega più di pochi secondi a svelare i suoi effetti
nel resto del mondo. Lo spazio dunque è cambiato, ma non è scomparso: il mondo si
rispazializza e si riorganizza secondo parametri diversi, come quelli dei nuovi media e
della rete. Si è dunque creato uno spazio de-localizzato, dove i rapporti sociali sono
astratti dai contesti locali di interazione e si ristrutturano su archi spazio-temporali
differenti. NON LUOGHI?

I processi di formazione dell’identità oggi non possono prescindere dai riferimenti
culturali offerti dai media, e in particolar modo da quelli offerti dalle tecnologie di
comunicazione web. Caratteristica peculiare del “canale internet” è innanzitutto la
bidirezionalità del vettore comunicativo, la possibilità, ovvero, di creare direttamente
informazione, e non solo di subirla passivamente come nel caso di TV e radio
tradizionali. CIO PERO’ NON SIGNIFICA CHE L’INDIVIDUO SIA VERAMENTELIBERO DI ESPRIMERE CIO CHE VUOLE, LO E’ SOLO NEI CONFINI PRESTABILITI DEL MEDIUM - LE AZIENDE BIG TECH CENSURANO MA A COSA PIU’ IMPORTANTE E’ CHE I MEDIA INFLUENZANO IL PENSIERO O MEGLIO IL NON-PENSIERO DI CHI SI LASCIA IMBOCCARE, E QUESTO PRECISO PENSIERO VIENE POI PROPAGATO DAL SINGOLO VICINO DELLA PORTA ACCANTO ATTRAVERSO I SOCIAL - COME QUELLE TROVATE DI MARKETING DELLA COCA COLA CHE METTE I NOMI SULLE LATTINE E AFFIDA AL CLIENTI L’ONERE DI FAR LORO PUBBLICITA’ GRATUITAMENTE POSTANDO LE FOTO DELLA LATTINA COL PROPRIO NOME SUI SOCIAL.

INFATTI:
Il consumatore attivo post-moderno è caratterizzato da una bassa competenza e da
un'alta personalizzazione, proprio per la sua necessità di approcciarsi rapidamente e
trasversalmente al mezzo del web. L'approccio ad un contesto culturale o ad una
comunità specifica sono sempre più dettati dall'emozionalità, dall'istantaneità del
sentimento, secondo logiche non sempre coerenti tra di loro.

La socialità di tipo relazionale si sta mutando in una socialità di tipo empatica, una
forma di aggregazione “dionisiaca” che declina definitivamente l'individualismo
proposto dai media tradizionali in favore di un “tribalismo” senza precedenti,
confortato dallo sviluppo tecnologico.

Una costruzione di un universo simbolico che
coinvolge anche atteggiamenti di consumo, così come testimoniano le sempre maggiori
campagne pubblicitarie che fanno oggi leva sui sensi di appartenenza a determinati
marchi o brand.

Va anche detto che non è sempre cosi - Osservando fenomeni come quelli di Wikipedia, di Linux, dei browser 2.0, di Open
Office, delle web television o dei social network, appare evidente come il contributo
degli utenti alla generazione di contenuti e alla creazione di software e di gestione delle
risorse web sia fondamentale e necessario proprio per la sua differenziazione.

Tuttavia, i rischi offerti da un eccessivo ottimismo verso le risorse web sono
evidenti: se da una parte l’amatorializzazione diffusa nella creazione di contenuti in rete
è un bene per il pluralismo di opinioni, il pericolo di banalizzazioni e mancanza di
oggettività ha portato molti utenti a diffidare da tali contenuti. La rete si caratterizza
infatti per essere una sorta di bacheca dove poter esprimere le proprie idee e sensazioni,
e proprio per questo la soggettività spesso prevale sul dovere di cronaca. CON QUESTA SCUSA I FACT CHECKER HANNO PRESO IL SOPRAVVENTO ED OGGI IMPONGONO UN PENSIERO UNICO

1.1 GLOBALIZZAZIONE